Con il processo inverso della dovizia e della cenere
Il vezzo delle tenebre va’ affievolendo la sua costanza, utilizzo smagrito e pure postumo di un’asservita tenacia. Non è forse una ripetizione del presente all’attuale, ovvero non è forse il compimento del passato nella compenetrazione del nuovo e dello stupefacente, non necessariamente coniugato col bello? Intanto la porta che libera i suoi ultimi cinque mesi…
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