Salendo la parola sulle labbra del compimento
Si è accomiatato il mondo
alle nostre spalle.
Non volgeremo lo sguardo
verso di lui,
non ci gireremo, no,
non avremo fame di pietà
né sete di compassione.
Taceremo i nostri sentimenti
a coloro che invano
cercheranno di sporcarci
nella menzogna della sera,
quando il lucignolo fumigante
va perdendo ogni sua forza
e il cielo s’arrotola
tra fazzoletti di lacrime
che mai ci apparterranno.
Chiedeteci della paura, dell’angoscia,
del dolore di chi si sente illeso
tra i mille e mille volti senza nome,
dell’inquieto tormento
di chi percepisce ancora e forte
il fetore buio, incontrollato,
proveniente dagli innumerevoli campi
dominati dalle guerre.
Silenzio.
Questo è quanto noi doneremo
per chi ha contratto volontariamente
la lebbra delle anime
contagiando, così, terre e mari.
Pronti solo a consolare i morti,
salendo la parola
sulle labbra del compimento,
saremo l’ultima carezza degli uomini
e la primavera degli angeli.
(18/09/2023)