Gaudete rivelanti, misteri

“A cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?”

(Lc 1, 39-45)

Non retrocede vita l’attesa che si circonda di grazia piena in transeunte attimo, secolo. E come inseminata parola, sparsa nel fiato raccolto dell’armonia di un tempo altro e identico che muove gli eterni spazi intorno a sé, è l’amore a sussultare d’assoluto nell’incarnarsi suo avveniente (oh, volontà dominatrice in noi – nel fecondo germe del suo principiato spirito – elevata a creatura creante!).

(22/12/2023)