Nel solenne riposo dell’origine e del definitivo
L’inconcepibile mano che trasse fuori dai tuoi occhi disanimati l’ignota stagione dell’inquieto presagio va schiaffeggiando la mia guancia riflessa, la roteante. È così che io vado placando la sua ira: versando sangue di amicizia sugli anni che riesce a contare, con discernimento plurimo, il suo palmo, pietra d’inciampo esposta al furore del vento come nemmeno…
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