Radici e germogli
No. Che la parola tua non abbia a terminare con i risvegli acceleranti della mia, né a sperdersi come una profonda assenza, interminata, tra le vicissitudini esterne, a noi così estranee, dei vorticosi mutamenti delle purpuree risalite. Quali grevi costrizioni più obnubilanti per l’essere; quali più declassanti, corporee litanie. Amore, che mi vai spargendo e…