A mia madre
Tra le tue braccia raccogli di me quella umanità che tra noi libera si espande, con un silenzio che precorre l’essere, l’infinito, mentre il carneo strazio, nel quale sono stato appena battezzato, nutre un’estranea pietà verso di se, adesso, davanti all’amore tuo superno e a quel tuo nome completatosi d’aprile, e dispare solo, terribilmente. (04/04/2025)