Nel giardino della fedeltà
un bruco pascolava col leone
ed un vecchio bambino
seminava il suo primo dente
Dal cielo triangolare
un incuriosito sole
osservando quella scena
destò in tempo il fratello
che piovve i suoi bisogni
nell’anca del fanciullo
che preso dall’uguaglianza
scintillò una preghiera
Ak-bà ‘sla’bum ea sbe’majà
nétd kiedàs leains’imbolà
en ilelì trale’na tisha
en elilà tralì’ne tàsha
La costituzione del fiato
s’impresse sulle nuvole
ed un fiore in miniatura
sorridendo al bruco
slegò il leone dalla coda
sui confini della sera
Preso dall’innocenza
si scompose l’equilatero
e la proprietà dell’orizzonte
cadde come una cometa
nei fiumi della separazione
Nel giardino della libertà
un fiore salutò la rivoluzione
e sul canto solenne dell’uomo
si generarono XVII stagioni
– 2007 –