Andò il giorno.
Contro di me si riversarono
le correnti del canale
falsando le direzioni che dentro lo vivevano,
l’appartenuto alla calma.
L’unguento mescolato all’acqua
coprì, come un drappo,
i miei umiliati occhi
che ritornarono umidi e spogli
alla loro infima, putrida esperienza.
Tralcio quasi strappato,
come l’uomo in balìa dei flutti
e perso nel suo immenso naufragio,
salii sul legno del mio ultimo canto.
Quale vignaiolo subì la mia passione,
nella condotta di un’esistenza trapassata,
lo compresi prima che il giorno andasse,
e ancor prima che le correnti del canale
sfigurassero l’appartenuto alla vite, a me.
(27/05/2020)