«Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio.»
(Lc 24, 51-53)
E di voce fummo,
con il drappo illuminato
nelle sensazionali opere
dell’immobile e del sempre.
Le fondamenta del nostro assieme,
contemplanti la vampa dell’ascensione,
ricongiungevano le dorate venature
quale contrazione velata dall’abbraccio.
O parola che del pianto fosti consolazione
e dell’oscuro legno il volto della libertà,
volgi, ora, l’intimità dei transeunti orizzonti
pascendo il ricamo mai liso dell’essere.
(14/01/2021)