«Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;»
(Salmi 23, 1)
Di nulla manco.
Ho una vita: che farmene?
Sono il pascolo del mio padrone,
ove l’arbusto è in piena
e maturo il fiume non mi sconvolge.
Di quella quiete che mangio
con selvatico ardore, e nelle valli
e tra le pungenti viole,
sono il suo stesso sentire,
il transumante procedere delle stagioni.
E lo snudato braccio che mi precede
mi reca sul monte più alto,
anteposto alla promessa e al riposo,
per immolarmi, tra spirito e vita,
ovunque io sono: e agnello, e pastore.
(22/12/2020)