Minimo, seppur illogico,
è l’elogio dello sforzo amplificato.
Sarebbe un balbettio mnemonico
quantificarne la ritrosia della misura
in assenza di ogni forma galattica
e del vuoto cognitivo-gravitazionale.
Rimarrebbe la finalità del dubbio,
questo disavanzo del pensiero
ipnotizzato nella propria coscienza
e che previene il magma della creazione,
a far emergere il destino della mente
riattivato nel suo ennesimo caso.