Tornate in me, dice il Signore,
tornate a me.
La misericordia che io voglio sia larga,
abbondi nel cuore della terra,
alberghi nelle profondità dei mari,
s’incarni nel grembo del mio verbo.
Poiché grande è il nostro Dio,
pietoso e all’ira lento;
se ne ride, tuttavia, dell’orgoglio
e della superbia – figli dell’uomo;
A coloro che se ne vantano
pone una ghirlanda di zolfo
sul loro capo inclinato
e una siepe di spine
a inciampo dei loro piedi.
Fate germogliare frutti
di pura conversione,
fate germogliare frutti
in terra amica o straniera
e vi renderò liberi,
liberi da ogni colpa
e da ogni indegnità
nelle quali vi siete macchiati
l’anima di sangue, o malvagi,
o inetti, dice il Signore.
Eppure se verrete a me
con sincerità di spirito,
quello spirito che avete ricevuto
per grazia e per mio amore,
monderò le vostre teste;
il vostro capo
io stesso, lo giuro, laverò
assieme alle vostre vesti
che torneranno candide,
candide come la neve che discese
sul mio santo monte
dal sole dell’estate piena
a ridestata aurora.
Sarò per voi più di una madre,
più di una moglie,
più di un fratello o di una sorella.
Sì. Non mi dimenticherò dei miei figli,
germi delle mie viscere,
vittime consacrate, ancora una volta,
alla mia sconfinata compassione.
Numerosi più della sabbia
che indossano i mari tutti,
più degli astri che investono
con giustizia il firmamento, il cielo,
sono i carri dell’Onnipotente.
Chi alzerà, con fiducia in Lui,
il proprio sguardo nella sua lode
potrà ammirarli nella loro maestà
e in tutto lo splendore
che ammanta il cielo di giustizia,
di verità e giustizia, di tenerezza
e a tempo debito di terrore.
Principio di ogni salvezza,
o anime giuste, o spiriti traviati,
è il timore del Signore.
Egli ricolma di benedizioni
l’uomo in cui tutto ciò albeggia
facendogli assaporare,
già in questo tempo,
il frutto della sua misericordia
dall’albero della conoscenza.
Venite a me, dice il Signore,
fate voti e scioglieteli nel giorno stabilito
per la vendetta che io serbo
per i potenti, gli arroganti,
gli idolatri, i perversi,
gli incantatori, gli oppressori,
e per tutti quei seni che ospitano serpi.
Copritevi il capo di misericordia
e non porgetemi inutili sacrifici
che più non gradisco.
Fate pegni di pura penitenza
e scalfite il vostro cuore sclerotico,
indurito più di una roccia,
affinché possa sgorgare da esso
l’acqua del mio amore che vi battezzerà,
lo giuro, sì lo giuro sul mio stesso nome,
nel giorno che sta per calpestare
l’oscura notte di tutte le nazioni.
Abbandonate, o uomini,
tutti quei falsi dei che avete costruito
per riporvi la vostra legge,
il vostro desiderio di potere,
la vostra giustizia senz’alcun diritto.
Essi non sentono e non parlano
poiché sono come tarli,
vermi che corrompono la mente e il cuore.
Tornate in me, dice il Signore,
tornate a me convertiti
e sarete per me veri figli,
così come io sarò per voi Padre.
Spalancate l’anima vostra
e fate entrare dentro di voi
la parola del Signore.
Più dolce del miele
essa sarà al vostro palato,
ricca di grazia e di ogni consolazione.
Venite a me,
venite tutti a me, dice il Signore.
Vi restituirò la perduta pace
coronandovi di gioia
e chiamandovi uno ad uno
coi nomi scritti nel libro della vita
manifesterò ovunque, col mio amore,
il verbo immutabile che tutto sostiene,
principio e fine di ogni mia volontà
ed espressione immarcescibile
della mia suprema gloria.
(22/03/2022)