M’affollo, al crepuscolo di qualsiasi umano dispiacere che irreversibile rugginisca la fiaccola della quiete tra l’occidente dell’inverso mio scalarmi d’animo e le meridiane anomale di ogni sofisticabile perplessità, di riserbi verbali e di equinozi fanciulleschi proliferanti midolli di luci e spirali di ombre per dilatare le violabili finalità del dubbio nell’assioma dell’essere.
(17/05/2022)