Le asimmetrie delle colpe nelle perplessità dei significanti.
Chi muove il pensiero, chi ascrive un invisibile reato, sotto la mendica egida dell’altrui volontà, sulla lingua di un orario vuoto, tormentato. A quali spettri, a quali protrusioni verbali. Oh, incertezza! Mimica sostanza, tu, nel metodo eretto da ogni metamorfosi del genere fanciullesco, in evitica formula: ciò che il mare detiene e scompone occorre al cielo, alla metà.
(24/08/2022)