Avete gettato pece sui prati e arato il cemento come mai prima d’oggi e nelle scuderie delle tenebre invano vi siete alleati col fieno ammuffito della somara manovalanza. È crepato il tetto della stalla e il giogo astuto dei pastori da cortile è stato sopraffatto dalle prime luci del giorno, quando la brina i campi avvolge col manto premuroso dell’alba. Ma il tempo non è assorbibile. Una stella, una stella s’è levata per aprire una via luminosa ai frutti stanchi e morenti, stirpe di semina soppressa. Il fiore da campo non snellirà più quando il chicco di grano lividendo sui prati artificiali e sull’armato cemento si raccoglierà nell’aurea veglia dei buoi e dei cipressi.
(06/10/2022)