Asciutto. L’alveo del pianto e dello stridere dei denti, dove si coricheranno le moltitudini degli uomini empi, è già prosciugato. Non hanno corretto la loro infedele condotta e hanno sottovalutato, nella loro grande iniquità e per la loro stoltezza, i segni che precedono le grandi adunate dei tramonti viventi. Se ne stanno l’uno con l’altro o l’altro contro l’uno come tante bestie, ora letargiche e adesso rabbiose, nelle anemiche periferie dell’intelletto abitando palazzi costruiti con l’oro dei polmoni e l’argento delle favole.
Anche se sembrano quietati i fiumi e i mari, sotterranei monti fumano con l’ira ardente del Signore. Sì. L’abisso tuona e il cielo s’ingrossa e come un prode pronto a lanciarsi contro le schiere avanza. E più avanza e più si ingrossa mentre l’abisso ruggisce, adesso, pronto a sbranare le sue vilissime prede. Terrore e parola si incontreranno in un duello dove nessuno potrà tacere.
Stolti. Non così.
Nemmeno il delirio
giustificherà la vostra giustizia
né la superbia
salverà le vostre anime
già condannate.
Ecco. Io ho preparato
una coppa piena di fiele prematuro
per tutte le nazioni
che hanno violato
i miei statuti e le mie leggi.
Molti lo berranno,
dice il Signore Dio,
eccelso tra le genti,
dal cordone del terrore
illividito e teso,
non ancora troncato
dalla sua sede plenaria:
la mia parola.
Vi inebrierete
della vostra stessa feccia
gravidata dalla vostra sete di potere
e guardandovi l’un l’altro
scorgerete me,
d’improvviso,
l’altro contro l’uno.
E benché foste creati
per la gloria del mio nome,
dice il Signore Dio,
eccelso tra le genti,
su di una terra infeconda precipiterete,
dalle viscere materne
sino ai latrati delle tenebre,
secondo la onniscienza
e la benevolenza mia,
ovvero di colui il quale
tutto quanto in voi
aveva già prestabilito
per il bene assoluto
dell’amatissima sposa.
(06/03/2023)