Spalancate le porte
dei firmamenti
tenebrate notti,
o speranze mercenarie
straniere perfino a voi stesse,
col vostro dissentire
anche nel graduato tacere
cosicché anche tra i rivi,
ove s’immerge l’ombra
dei digradanti passi scarlatti,
ogni mortale possa udire
col proprio intelletto,
prim’ancora
che con le proprie orecchie,
l’organo celeste
dare gloria all’amore nel sempre
per ogni deportata ingiustizia terrena
e per ogni sabotato respiro innocente
a detonata veglia.
(24/08/2023)