“Ti bacerò, mio bacio,
nel bacio del mio bacio
senza inizio e senza fine.”
Baciami, mio bacio.
Sta scomparendo il giorno
e il tempo si dissolve.
La materia piange
ogni suo possedimento:
è così che l’uomo si rinnova.
Vieni con me,
adorna più d’una sposa.
Ti mostrerò
la nostra nuova casa.
I nostri padri
non ci reclameranno,
le nostre madri
saranno le prime figlie
del nostro nuovo popolo.
Non lasceremo
che le generazioni
si fondano tra loro
e non resteranno più impunite
le tenebre.
I fanciulli e i giovani
apprenderanno
la disciplina della libertà
dai nostri anziani
e praticheranno, così,
la giustizia ed il diritto
con quell’amore
che si lascia amare
soprattutto dai puri,
dai semplici.
Domani la luna ed il sole
smetteranno di sanguinare
sui mari e sulle nazioni.
La luce
che dimorerà tra di noi
sarà il frutto
del nostro raccolto,
noi che siamo i semi nascenti
del suo antico e nuovo splendore.
Lasciamo alla carne il sangue
e al sangue la carne affinché,
liberi da qualsiasi vincolo
che vuole appartenerci,
possiamo riscoprirci uniti
tra i lenzuoli della verità.
Camminando
sui rivoli dell’inverno,
mano nella mano,
vedremo
le fiamme del dolore
essere ingoiate
dalle acque della vita
nella vallata del giudizio,
lì dove
la prima ad essere sconfitta
sarà la morte.
Baciami, mio bacio.
Sta scomparendo il giorno
e il tempo si dissolve.
A questa lunga notte
di violenze universali
e di sorrisi interminati
succederà una domenica
senza alba e senza tramonto.
(19/09/2023)