Nutro una sete
dal nome che mi parla
coi tuoi occhi,
madreperle d’altri mari
incastonate
nell’azzurro nascituro
della tua voce
e goccianti espressioni
di inviolabili futuri
appartenuti al mio sorriso.
Così come la medesima sete
si nutre di me
quando parlo
coi tuoi occhi
che si lasciano spiegare
come dei vessilli
approvati dalla pace
in un cielo di primizie
arrotolato
tra le tue labbra vermiglie.
E l’incantevole accade.
Squisiti grappoli di fecondità
si lasciano immergere lì,
verso il giardino più desiderato,
ove saggeremo l’immenso
nelle nostre deliziose presenze
che rinnoveranno,
a unita voce,
tempo, spazio e ancora vita,
amore mio.
(19/10/2023)