“Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.”
(Dal Salmo 44)
Hai prevalso. D’una lotta riverente, mai rumorosa, concentrata nel raro ruolo dei plurali e dell’esatto. Anche se avessi potuto estraniarmi da essa tu non l’avresti voluto e dunque il bacio degli avvenienti si è tra di noi abissato nelle pieghe del prodigio, euforia di quel corpo che più non vuole dimora e che, tuttavia, lo hai elevato a vivo tempio del tuo spirito. Quando a luci nuove cederò il fiato mio a quel volere che in sua sostanza ottiene il primato su ogni esistenza, io diverrò la tua dissigillata parola, doglia conclusiva di un solitario parto per l’avvenuta fusione della vecchia e nuova alleanza in quel tempo pronto a srotolarsi al suono della voce di colui che testificherà col suo verbo, per la comunione di noi, la sua una e trina divinità poiché autore, creatore e vita. Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia. Hai prevalso.
(04/03/2024)