L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: “Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?”
(Es 3, 2-3)
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Sul roveto delle inconsumate parole anche il sole si è eclissato tra le nostre labbra, addii che sradicano gelsi, che smuovono montagne, quanto più la certezza del distacco è approvata dal doloroso e dal piacevole nei sudari del vento. E si strappano giorni, fuggono gli anni, per questa età che vive nei nostri inafferrati nomi, gli stessi che brilleranno cieli, tra i vien vieni delle mai trascorse anime, a riconciliati tempi d’inazzurranti ombre, col breve sfarsi dell’alba.
(07/04/2024)