Diranno le nostre voci dei mutamenti che ci sfiorano per poi passarci innanzi e andare via? Forse non sono proprio dei mutamenti, no, tuttavia appartengono al favore dei vivi. Saranno questi a parlare di noi, nella loro immisurabile età, quando l’amore, compiendo la sua ultima parabola terrena, ci bacerà nei nostri occhi trasparenti, uguali, vegliardi non riconosciuti nemmeno tra tutti i suoi vigilanti. Sarà quello il tempo in cui si scatenerà della folgore il canto, Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh, che darà compimento totale ad ogni parola rivelante e rivelata con e per la scrittura nella volontà del verbo che dal seno del padre opererà per mezzo del suo spirito – oh, trinitario mistero! – da ogni profetata profezia
:
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
ed un carro già udir puoi che avanza
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
sette soli pieni vestiranno la terra
Come un fuoco che arde tra i venti
da un respiro fumoso dei Colli
dal notturno senza luna compianto
splenderà la diurna eptastella
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
non è l’ira nel silenzio del Celeste
è il né uomo né bestia che avanza
mentre sale scendendo la Festa
Come un fuoco che arde tra i venti
da un respiro fumoso dei Colli
solidificato il tramonto per l’alba
splenderà la diurna eptastella
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
non è un grido di vendetta
è il canto della vita e della morte
spalancato dalla tromba per il Risorto
Come l’acqua cercherà riparo
non vi sarà più bandiera che tenga
Quando l’aquila muoverà le fruste
si distenderanno a schiere le montagne
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
turbini nel fuoco di saette
s’aprirà nuovo cielo come stanza
e a fiato a fiato s’ergerà suprema la Città
Nessuno per nessuno nuova legge
durerà tre mesi ed un secondo
calcolati nel tempo dell’Eterno
mentre il Nuovo bisserà la sostanza
Hmahsh non è un grido né voce di battaglia
è il canto benedetto dalla Patria Potestà
mentre un carro già udir puoi che avanza
nel durante misurato dall’Eterna Eternità
(26/05/2024)