Sulla soglia trasparente
dei nostri assoluti giorni,
a petto disteso
in un respiro sempre più fertile,
illibato,
andiamo comprendendoci
nei dettagli transigenti
di ciò che dentro noi
prende il nome di armonia.
È in tale consapevolezza
che la ragione, che la logica,
vengono surclassate
dal puro dominio delle anime.
E che io sia un altro, ora e da ora,
per profondere ciò che di me
vuole perpetuarti
l’estraneità che mai si fonde
alla nostra volontà
è la testimonianza
di un mistero assai grande
che va operando entro noi
con prodigiose ascensioni di voci,
di baci,
a compiute critiche di una complessità
che ci corrisponde
vincoli di eterea congiunzione
nell’assorbimento genetico
verso quella magnifica unità,
giardino dissigillato
dagli stessi suoi cieli alti.
Oh, questa parola che sopravvive
ai tagli doppi perfino dello spirito!
Come creature
spalancate dalla spada della verità
ci accostiamo
con occhi e cuore nudi
al banchetto dei perfetti sentimenti
per inaugurare la vita novella
nel tuo nome nel mio,
o luce liquida, o fonte di acqua vivissima
che al numero e alla lettera,
all’uomo che ci ottiene,
rendi ineffabile
puranche la coltre delle notturne lacrime
partorienti l’inno supremo
della mia gioia nella tua,
ad aboliti silenzi e per l’ultimata pace.
(16/07/2024)