“Qualora l’umanità dovesse sperimentare la sazietà per le ricchezze,
per poter sopravvivere a tale eventualità dovrebbe involvere
e desiderare ogni tipo di fame e di sete
al fine di misurarsi rinnovata con i suoi bisogni primari.
Credo fermamente, tuttavia, che l’umanità non potrà mai ‘temere’ questo scenario,
quantunque sia accattivante e scellerato.
Sarebbe un insuccesso per l’insuccesso.”
Mite, l’umanità è sazia.
Ebbra di parole, di denaro, di potere,
torna nel suo afflato sepolto.
Ha sognato.
E di profondità trema la notte.
Quaggiù i popoli
davvero mordono il silenzio con le unghie,
perché le labbra sono ancora imbevute di sangue.
Oh, cieli! Oh, spazi! E voi, terre!
È tutto così lontano!
Se precipitassero i più saporiti mari
sopra il fabbisogno umano
perfino la neve, con le sue tempeste,
riempirebbe di primavera e stupore
le tasche incestuose degli onorifici facoltosi
negli occhi allegati del mondo.
(14/03/2025)