C’è chi cerca indisturbatamente le voglie della memoria e ne alza vanti sui capitelli delle inutilità gerarchiche volute dagli uomini atti a favorire scienze inidonee e architetture infauste. Fin quando opererà, strumentalizzando il potere dei potenti, costui non cesserà di offendere i popoli e il cielo, sputando in ogni terra impregnata da sangue innocente e alzando il suo capo verso l’accento del sole a giorno e della luna a notte, con miserabile orgoglio filtrato dai passi invadenti dei propri occhi putridi e malvagi. E fin quando regnerà, senza riguardo alcuno per il mondo, non vi sarà tra tutte le genti pace, pace di quella pace che modifichi le brutture meditate da cervelli spenti all’amore e operativi nelle acciaierie dei veleni e nei campi terroristici del progresso. Ogni epoca ha conosciuto il suo grande male. Questa, invece, non ha ancora ben riconosciuto di essere epoca, forse perché in quanto tale è già pervenuta alla verità intera che la sta colpendo. Una verità scritta da secoli dal sangue della parola. Una parola che vedrà passare questo tempo, nella sua devastazione, con la pupilla dell’aurora – a terminati cieli – e col dito di Dio che scriverà la parola terra sulle labbra sepolte d’una generazione omicida.
(01/09/2022)