Egli è qui. E noi abbiamo udito e parola su parola, abbiamo provato e gioia su gioia, abbiamo ricevuto e grazia su grazia, e di tutto questo noi ne siamo più che consapevoli, più che fedeli, più che testimoni. Chiunque nega l’espressione pura della verità non è da Dio ma del mondo. E se questo fu fatto per mezzo della Somma Volontà Creatrice in funzione del Verbo che di lì ai cieli è tra di noi sceso per farsi carne, uomo, è un mistero che appartiene soltanto a coloro che credono nell’opera del Padre, ovvero il Figlio, che opera nel Padre e che è manifesto in noi con tutta la sua salvifica potenza per mezzo dello Spirito suo santo, il Paraclito. Questo è il nostro Avvocato eccellentissimo in terra e il nostro amabilissimo Consigliere e Consolatore. Fratelli, colui che fa di Cristo la sua professione di amore non è più qui, nel mondo, anche se fisicamente ancora vi dimora. Viceversa, colui che rinnega il Cristo è un ramo secco che mai vedrà pioggia né troverà rugiada per ristoro, per riparo dalla fatidica calura. Ecco che dalle radici del suo albero non linfa emerge ma erba amara, buona nemmeno da bere, nata per essere estirpata. Eppure chi è del peccato sa bene, sa più che bene di essere membro attivo dello stesso. Alludo a colui che induce all’errore non solo le anime più dure, più distratte o, peggio ancora, più stanche perché sfiancate dalle brutture di questo secolo. Questi è per antonomasia il germe natìo che rende l’umano complice del suo spirito rendendolo uomo tra gli uomini e al tempo anticristo tra gli anticristi. Ebbene, considerando quanto il male è padrone di quest’ora, che è anche l’ultima, abbracciamo l’arma della parola, della grazia e del perdono poiché Cristo, fratelli, è dentro di noi per cambiarlo il tempo.
(16/05/2022)