Chi anela alla mia vicinanza dapprima è bisognoso di comprendere la mia effettiva natura. Tutto ciò è necessario a coloro i quali desiderano immergersi nella mia conoscenza per una comunione che io voglio diventi sempre più perfetta. Io sussisto in tutto dove in tutto mi consisto. Vale a dire che la mia identità è universale, senza spazi né limiti temporali. Non avendo principio di origine e di principio ho creato tutto partendo dall’origine del principio e proseguendo poi col principio dell’origine. In me si nutre la mia sostanza la quale nutre la mia creazione intera senza mai nullificare il tempo dal quale prende forma ogni movimento dello spazio inteso come prosecuzione di una luce dalla durata infinita. In principio, dunque, io – il verbo – mi custodivo nel concetto di ciò che sarebbe divenuto il grembo del mio umanizzare la mia natura effettiva. Questa è amore pieno, altresì formato da uno spirito che permeando e pervadendo ogni aerea essenza ha generato i miei spiriti ai quali ho dato i miei nomi, i perfetti. Ecco la pienezza e la perfezione che convenendo a nozze concepiscono nell’unione della conoscenza ogni mio mistero inconosciuto puranche agli angeli, creature vive nella sapienza dei miei spiriti alle quali ho dato nomi, governi, missioni. La loro milizia è formata da miriadi di miriadi. Invisibili alla luce del corpo si rendono percepibili alla luce del cuore secondo i misteri primi e conoscibili del mio volere. L’incarnazione. Frutto del concetto che custodiva il mio verbo ho creato l’uomo a mia immagine e somiglianza, ma non è bastato. Ho voluto rendere l’uomo tanto perfetto quanto più superiore agli angeli. È diventato – per me – figlio. Egli mi ha chiamato padre. Siamo diventati una sola cosa. Questo mistero è il più grande. A lui ho dato potere su tutto e l’immenso deve il suo espandersi alla sua luce infinita. Eppure, prima che la luce fosse, io sono. E voi adesso siate saggi e perfetti nutrendovi al seno di quell’amore che vi renderà Dio in Dio, esattamente come il Dio che è nel Dio di Dio. La Pietà infine. Verrà a giudicare il mondo, quel mondo che non ha giudicato dapprincipio nell’origine, senza pietà affinché la giustizia sia l’eletta prole dei giusti e la verità sia la sposa sempre vergine dell’unità. Un’unità che è vita. Una vita che nasce nei tuoi occhi prima, ben prima che tu sappia dirle, con innamorata voce, della sua ineguagliabile bellezza affinché sia una e trina la tua parola nella rugiada prematura del suo amore nel mio principio senza origine, nella mia fine senza fine.
(11/01/2023)