Affinché siano svelati i cuori di molti
Peccaminosa e bugiarda,
introduttrice delle peggiori blasfemie
e inquisitrice delle tue stesse bestemmie:
ti hanno tradita, sei stata violentata
e solennemente ripudiata.
Amata, ti sei allontanata,
sposata, ti sei contaminata,
perdonata, ancora mi hai tradito.
Non ti porrò innanzi le tue nefandezze,
gli obbrobri, gli orrori
dei quali ti sei macchiata
dimenticando la tua origine,
l’innocenza che velava il tuo grembo.
Il tuo seno è stato violato in petto,
la tua infanzia è stata strappata
come quando si priva una donna
della sua verginità già mancante
poiché non sei degna più
di essere trattata da sua pari.
Ho visto e udito,
ho sofferto e per te ho pianto.
Non berrai al mio calice
l’adempimento della mia stessa ira
poiché le tue sudice labbra
insulterebbero la compassione
che nutro oggi
per uno smorto sentimento
che da solo,
da solo s’addolora.
Guarderai ai tuoi atti,
ricorderai i tuoi pensieri,
riascolterai le tue parole,
mediterai sulle tue azioni:
Inesprimibile
il mio calice traboccherà di sangue,
sulla mia tavola spezzerò la carne
e negli occhi
di chi ha morso le tue primizie,
opera delle mie mani,
lascerò un consesso privo di vita,
senza nessuna forma di esistenza
e avaro perfino della ragione umana.
La bocca di chi ha premuto il tuo seno
avrà doglie da prostituta
che concepirà il tradimento dell’anima
generando l’aborto del suo aborto.
Ecco. I suoi passi derubati
errano per la terra non più mia,
la devastata, la desolata, la disseccata.
Quanto è vero che io esisto e ti ho formata,
ecco: faccio di te una perpetua rovina,
una condotta senz’acqua,
una palude disseccata ove
la mandragola e la cimice
non gioveranno alla fame della vipera.
Il tuo riso sguaiato,
come uno sbeffeggiato blasone,
arderà sui visi di chi ancora la vita insulta
affinché sia svelato il cuore di molti
così da non esser più perdonati.
(30/03/2022)