Appercepito nello spazio dei noi altri

“Gerusalemme è costruita come città salda e compatta.”

(Sal 122, 3)

Appercepito nello spazio dei noi altri mi diffondo in te come mutazione creante di una ingenerata cellula, avanti l’esistere, per l’estensione eterea di chi mi compenetra tra le cerulee fondamenta del verbo, o aurora, città salda e compatta, nel tuo intimo baluginare alla fenomenica umanità.

(07/02/2024)