Ascoltatemi o isole, monti e nazioni

A voi che vi gloriate dei vostri poteri, dei vostri successi e delle vostre ricchezze io dico di ascoltare bene e di intendere meglio le parole che io sto per proclamare, poiché chi si fingerà sordo sarà ricompensato secondo la sua menzogna, ma chi andrà contro le mie parole oltraggiandole, mostrando la sua spavalderia, il suo orgoglio, bestemmiando sul pane ricevuto in prestito, sarà condannato alla fine più empia, come un animale assiso sul proprio vomito.

C’è chi si dirige, con fare sommesso, verso gare di altezzosità e trama contro i suoi avversari lotte, inganni, o peggio ancora brama con avidità sempre più ingorda la fama e le ricchezze. C’è chi muove i propri passi, con un quieto dire, verso le vie dalle porte scosse dalla fame, dalla sete, con attorno una natura madre sbalordita di cotanta innocenza calpestata.

Ecco. Io lascerò cadere improvvisa, su di ognuno, la mia maledizione e questa colpirà non solo la vostra generazione. Questa promessa, che vi è stata annunziata nei popoli dal mio popolo, io la manterrò.

Procurate morte innovando i vostri lerci affari mostrandovi ligi nell’organizzare marce, sì, marce in nome di quella pace che non c’è più, che velocemente si è estinta dalla terra, come un fiume prosciugato dalla siccità di anni. Invece sono giorni. E così, quanto è vero che io esisto, non lascerò che un segno a questo popolo che mi disonora con la sua sterile condotta. Poiché poco meno che un soffio ho valutato la vostra esistenza, e poco meno di una larva, nel tempo della sua metamorfosi, durerà questo tempo.

Ha parlato. E a chi io parlo dico: non tacere, poiché o la colpa tua sarà più grande, o espierai per molti, o sarai il mio lampo.

(07/10/2021)