“Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.”
(Sal 127, 1)
Invano vi affaticate: portate nelle vostre case cibo di angaria e di vendetta e ai vostri figli fate mangiare il frutto dell’orrore preparato da voi sulla tavola dei negoziati, lì dove si masticano brogli e guerre per poi vomitare sanzioni di pace. Il Signore, a stabilito tempo, vi concederà di vedere il suo grande giorno affinché i popoli tutti glorifichino Dio. Ecco. Così dice l’Onnipotente, il cui nome è terribile tra le nazioni:
Sarete chiamati infami a causa del vostro agire scellerato ed empio e sarete ridotti al silenzio. Il vostro potere si scioglierà tra le vostre labbra che invocheranno, per il terrore inaudito, il perdono. Ma non avrete alcuna forza nel parlare poiché vi renderò muti come lo sono le mosche. Andrete alla ricerca di cibo come tanti maiali ma non vi sfamerete di carrube, no, bensì dei vostri stessi escrementi che vi chiameranno per nome affinché siate, come meritate, affidati al giusto giudizio. Sarete come alberi secchi, piantati su campi di sabbia e di cemento. Mentre le macerie vostre rovineranno sui fondali acquitrinosi emergeranno tutte le vostre opere il cui fetore provocherà disgusto perfino agli insetti: la scure è già pronta e a vostra insaputa è collocata nei pressi di ogni radice maligna, insana. Viltà, immoralità, rapine, frodi, omicidi, adulteri, inimicizie, idolatrie, e ancora altro. Avrete ancora la bocca piena di superbia e avidità quando sarete cancellati dal libro dei viventi. Infatti la vostra linfa è velenosa e le vostre foglie avvizziranno così come la vostra discendenza incredula e perversa la quale, a causa vostra, non vedrà mai la luce. Tra voi molti mi cercheranno e non mi vedranno come altri, tra voi, mi vedranno pur senz’avermi cercato: non avrò riguardo alcuno, anzi. Saprete tutti che io sono il Signore, colui che decide le sorti delle nazioni e dei popoli, quando sarete introiettati e poi condotti nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, la stessa putrefacente dimora eterna che è stata preparata per il diavolo e i suoi angeli. Per i vostri numerosi misfatti sarete maledetti da tutti i popoli e così come si trattano le serpi allo stesso modo sarà trattata la vostra generazione: malvagia, essa non ha voluto in alcun modo fare frutti di degna conversione e, soprattutto, a causa dei suoi capi, non lo ha concesso nemmeno a chi lo avrebbe voluto, chiudendo le porte del sapere e della salvezza, con turpitudine, inganno e a schiavizzata scienza, nel pensiero e in cuore a tanti. E mentre sedete ai tavoli della vergogna, cancellando i diritti che spettano perfino ad essa, e andate mortificando la dignità dei popoli, riducendo molti esseri umani a una poltiglia di genere deportata verso il non luogo, tra cadaveri insepolti e bambini e innocenti mutilati dalla vostra idea di masticata guerra e vomitata pace, ecco che si consumano i vostri pasti definitivi nei piatti predati dalle tarme della crudeltà quando l’umanità è raggiunta ormai dal suo tramonto e voi dal vostro stesso laccio il quale vi farà cadere nella fossa comune che avete scavato per il mondo. Come è vero che io sono colui che sono verrò e rinnoverò ogni cosa. Lascerò sgorgare dalla bocca degli innocenti fiumi di acqua viva che diverranno una sorgente pura per la nuova terra. In essa farò crescere l’albero della vita il quale non sarà mai potato e darà frutti, sempre. Chi abiterà la terra costui sarà il mio frutto, nella stagione universale dell’amore. Io stesso verrò per ristabilire la pace secondo il diritto da me concepito e soppresso dai potenti, dai governanti, dai capi delle nazioni. In quel giorno chi abiterà la terra sotto i cieli nuovi conoscerà la mia consolazione e questa sarà preceduta dalla ricompensa che ho riservato per tutti coloro che hanno macchiato i loro vestiti rendendoli immondi per il giorno della mia grande festa. Io vi dico che anche i cani busseranno per entrare al mio banchetto quel giorno. Non lascerò mancare a loro nulla: avranno, in tutto e per tutto, ciò che gli spetta. Molti invocheranno la morte dinanzi alla dannazione. Ma io eliminerò la morte definitivamente. Beati quelli che crederanno in queste parole e che si presenteranno a cospetto del Signore degli eserciti con candide vesti. Il Signore asciugherà le lacrime ad ognuno, li farà sedere nei posti loro destinati per il suo banchetto, e passerà lui stesso per servirli, uno ad uno, come aveva promesso per mezzo dei suoi servi, e saranno festeggiati perché edificheranno la Città santa, la Celeste. Portando l’onore e la gloria delle nazioni a cospetto dell’Agnello immolato saranno chiamati sposa dell’Altissimo e figli dell’Onnipotente, con il quale regneranno eterni e per sempre. Ecco, così parla il Signore Dio, il Santo dei Santi: io mando la pioggia a beneficare i campi profanati dagli uomini affinché si purifichi la terra. Allo stesso modo mando la mia parola, per il medesimo fine. Dei cieli le porte non si chiuderanno finché la terra non sarà mondata tutta, e la mia parola non farà a me ritorno finché non produrrà i dovuti effetti, ovvero fino a quando non si compirà tutto ciò che io ho comandato e per cui l’ho inviata. Gli empi continueranno con le loro condotte malvagie affinché non vengano giustificati ed io non li perdoni. Ma coloro che sono destinati alla vita, i giusti, nel mio nome troveranno rifugio, salvezza e amore. Beati. Beati loro.
(14/11/2023)