Per i popoli che verranno. Per farne memoria.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
tu sei da sempre Dio di misericordia
ma lontano, lontano dalla nostra terra
oggi più che mai è ogni tua salvezza.
Trasgredendo i tuoi precetti
abbiamo attirato su di noi la tua collera
e, non soddisfatti dei mali commessi,
sul tuo santo monte ti abbiamo messo alla prova.
Noi non saremo computati nel giorno,
tantomeno potremo patteggiare con la notte,
quando domani si ritrarranno i cieli
e l’oscurità calpesterà i nostri vinti passi.
C’è tra di noi chi ha udito la tua voce,
la tua terribile voce non possiamo eluderla,
e attaccati al seno della tua parola ci disperiamo
per la paura del tuo giudizio che ci chiama per nome.
E come noi abbiamo istigato la tua ira,
oltraggiandoti comandamento dopo comandamento,
così ora tu semini su quello stesso tuo monte santo
in ogni nostro respiro terrore e sterminio.
Dio di misericordia, Padre dei nostri padri,
lontano da noi e dalla nostra terra è la tua salvezza
e oggi più che mai ti chiediamo pietà, pietà di noi,
adesso che stiamo alla tua presenza, o Signore.
Un tempo ci hai liberato dai nostri nemici
ricordandoti nella tua benevolenza della tua alleanza,
degnati adesso di liberarci dal male che commettiamo
poiché non comprendiamo il male che facciamo.
Come davanti ai tuoi ti sei trasfigurato,
per annullare la distanza tra terra e cielo,
trasfigura anche noi davanti a te, o Onnipotente,
affinché l’abisso non si cibi dell’abisso.
Come terre di nessuno per te diverremo,
confini di confini senza tramonti e albe,
e ritorneremo a te, come tanti rivi prosciugati,
pronti a farci purificare dalla tua misericordia.
Mentre la neve sarà immersa di rugiada sulle tue alture
noi splenderemo come il tuono tra le tue labbra,
e l’inquietudine lascerà spazio a quello stupore antico
quando t’invocheremo uniti, o Signore, Dio di ogni salvezza.
(18/12/2024)