È la parola che abita
La guerra è lo stato d’animo di chi smette di lottare per il bene proprio e per quello della collettività. La guerra non è soltanto un meschino privilegio di pochi potenti che da sempre si alternano sotto carnee sembianze a sacrificare per i propri interessi l’altrui esistenza. Essa, seppur di riflesso, appartiene ai popoli. Ci…
“Il silenzio desto dei bambini vale più di ogni sentenza.” La ferocia non si combatte, si trasmette. Notte sospesa. (25/02/2022)
Preda di una fame probiotica, trasalente sull’urna di se stessa, nell’incesto usuraio del compromesso delira estatica la morte. (23/02/2022)
Dal vicendevole rispetto per la vita, unico valore esistenziale per l’uomo, zampilla il digiuno dell’amore tra gli agenti atmosferici e tra i fattori clorofilliani poiché bendato nel suo malessere identitario: la denaturata frode politica e mediatica. (23/02/2022)
Soffoca spazi degni di essere condotti alle potestà della pace il guasto disordine che alberga nella mente di alcuni, di troppi, in questi giorni dal largo lamento e dalle prospettive bacate. Anomalie della repressione non solo verbale, fisica, mentale. Aritmetica del danno già consolidato in algebra degli orrori. Pur connettendo la contestualizzazione dei fatti che…
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Amore, un tuo ricominciare senza finimento è congiunzione di spazi e di tempi nei luoghi della più matura infanzia, nei moti di uno stabile divenire attorno all’uomo. Luce inondata di luce, voce anteposta alla vita in un’archetipica frazione dell’attimo, intimamente libera e pura nell’espressione di noi. (19/02/2022)
Anche una parola detta nel segreto del proprio cuore, nel suo silenzioso avanzare, non è che preda di una piovra, dei suoi miliardi di tentacoli, e della scimmia che porta in grembo. Non lasciatevi affabulare o uomini, o ingenui. Credete più nel vostro tenebroso dire, nell’ombra del vostro fare, smentichi che il pensiero non è…
La vergogna non s’indispone. Mai doma, sa di essere in ogni allocazione fisica e verbale a suo corretto agio nell’indole che la perviene a nascita. Oh quanto fosti grande nella ignobile tua maldicenza e quanto, quanto resti misera in quel sorriso sterile su delle labbra torbide che infervoriscono l’animo di chi, neppure disgustato dall’ossesso tuo,…
Continua la lettura “Il canto dell’immersivo frammento di purezza” »
Rabbocca e completa ogni disordine l’impeto fluviale del più vasto sodalizio carneo che, in auge alla derealizzata mente sociale, sull’acme dell’inetta solidarietà degli spasmi d’anima logoro e cheto, nella sua stabile invettiva sui corpi estranei, sonnolento e ivi consolato da indefettibile certezza di alcun recepimento di estrinseca vita addomesticata, come un beato tra le bestie…