Nella meta dell’assoluto silenzio
Incontrastati spazi, aperto all’essere della mia mutazione, in piena elevazione vi preverrò nella meta dell’assoluto silenzio. (08/01/2021)
Incontrastati spazi, aperto all’essere della mia mutazione, in piena elevazione vi preverrò nella meta dell’assoluto silenzio. (08/01/2021)
Verrà. Acrobata nel vuoto riempirà l’ampio rito del silenzio, si capovolgeranno dinanzi al suo splendore le gerarchie del caos e dell’immenso e le fluide armonie crolleranno intatte allo stesso modo dei venti e delle sfere. Gli occhi che osserveranno tanta luce verranno proclamati beati nel perpetuo, ebbri di essere inghiottiti dal mare immobile, lenzuolo preveggente…
Ho ascoltato abbastanza. Nell’odierno drappello della confusione sono stato assolto nel mio ultimo compito. Io, solo nel frastuono per la marcia dello scetticismo e delle inutili, sbandierate chiacchiere, ritorno ai miei passi neutrali, prosecutori di una volontà messaggera che mi lasceranno ascoltare molto di più per quanto all’uomo è consentito di morire, di nascere. (07/01/2021)
L’umanità è all’antico altare, costretta, nel suo dolore d’essere sempre più in fiore. Di questo inverno in festa ci rimane lo sciame del gelo che avvelena, l’appannato sentimento delle creature nell’ormai consueto corteo mascherato del sudore di un sonno massivo, incubato nell’inquieto silenzio di nuove specie dalle forme invalide, elevato tra l’ispessito coro degli angeli….
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Il vento che del fiore mai smuove la corolla, in questo inverno che si sfa in carne, è il medesimo pugno, in balìa del nettare umano, trapassato nel petto del canto. (05/01/2021)
O vertice della scala, illimitata partitura di un paesaggio mai scomparso e nel suo tempo irriverente abbandonato, lascia questi passi zuppi di fatica e di amore alla deriva delle tue innominate apparizioni e, tra gli strati circoscritti dalla foga di espressioni gravitazionali, annulla ogni giogo di materia nell’ammasso delle terre smosse dalle trasparenze più svelate….
I monti sospesi strappano ai giorni la perlustrata fragranza della moltitudine naufraga e i nomi non abbracciano la morte d’una pioggia che tenderà difficilmente ad esalare nel suo poi. (05/01/2021)
Guarda, il fremito delle rose si spalanca in ogni cuore, noi, e il mai furtivo desiderio degli spazi, sempre più ampi e maturi, solleva il nostro animo con l’armonia della parola, rivolo puro che il cielo scatena e sembianza stupita raccolta nella vibrante fioritura dell’essere. (05/01/2021)
Lo spazio, il tuo respiro, si racchiudono a me d’attorno in doloroso moto, silenzio inesorabile, rive silenziose d’un duplice splendore nell’ascendere incontaminato della solitudine, le lacrime. (05/01/2021)
La stoltezza, a metà del giorno, s’immedesima nell’uomo, divenendo una specie derealizzata, in espansione, sotto la governante razza della solitudine. Proseguendo, come il mattino così è la sera. (03/01/2021)