È la parola che abita
Siamo alla nostra terminata vigilia di ci sarà nuovo un domani. A questo disastro che colpevolizza gli ultimi, annullandoli, daremo nomi in pasto agli innocenti, agli affamati. Non contenderemo parole con i mercanti di terrore, di catastrofi. Lasceremo le tenebre strisciare nella bava delle lumache con i dispiaceri di chi in viso annotta nei lacci…
Continua la lettura “Sotto gli sciolti e inazzurrati cieli” »
Indomabile, d’innocenti giochi succede immacolato in tutte le sue ore il giorno. Trasfigurati da trascendenze d’aurore, da ridestati echi di albe mediorientali, i viventi che si accalcano entro le nostre labbra innamorate, senza più alcuna distanza e apnee di tempo, inaugurano cieli di baci. E l’escatologia del divenire uno in prossimità dell’altro ci lascia esistere…
Continua la lettura “L’escatologia del divenire uno in prossimità dell’altro” »
È accaduto che alla bruna piazza del mezzogiorno, nel mezzogiorno della bruna piazza, l’ora si è pronunciata nell’anticipo di una antica parola e nuova. Tracollava la luce in barlumi di speranza induriti dalla conoscenza per una salvezza indomabile quando, a ordita trama, i paesi hanno affogato nei loro ultimati ascolti la verità per intiera. Dalla…
Continua la lettura “Quale cotale avvento di un avvento cotanto e totale” »
Un’equazione animale non si rileva né si calcola: essa è la misura singolare dell’ispessita real fragmentation politika di gruppi interdipendenti e liberi, positivi e negativi, reattori elettromagnetici dalla fotosintesi nucleare, dove la possibilità che un nobel brain in ignition sequence start possa sparare il fotone simpatico dalla boot rovesciata dell’atomo genealogico internazionale è ben radicata…
L’uomo disconosce i tempi perché non li prosegue e con feroce avidità tenta di perseguirli. E in questo catastrofico apostrofo che è divenuto il silenzio soltanto lei, incontrastata, con incontaminata parola, dai verdeazzurri cieli strapperà il dolore, la morte, che stanno sempre più governando lo sfacelo del mondo, nel petto già sanguinante delle pregiudicate notti….
Io ti sono. Profondamente noi, erto presente genealogico, ragione che nella sua prima doglia sovviene al puro avveramento di un irrequieto peregrinare, meditabonda frequenza. Ostaggi a un estatico perdono di sé e di varicati sensi per una greve appercezione della novità nei diffusi focolai della bellezza, separato per la dinamica ultima di una realtà preferita…
Che io sia in te non è il raccolto di una volontà da me altra, eppure essa è sostanza superiore poiché mietendo fuori da me in tutto mi sovrasta.Il giorno non muove alcun albore in te, quale stupore dei più antichi giorni, e questa è la novità inaccessibile all’uomo che pervade l’uomo che mi dimora…
Continua la lettura “Attraverso i cieli iscritti nella comunione dei nostri nomi” »
“L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono.” (Sal 49, 21) Chi ascolta il re vive secondo il re. E se questo dovesse giustificare il male porterebbe anche i suoi sudditi a commettere altro male poiché costoro, volendo piacere al re, vivrebbero secondo il re ascoltandolo. Da questo ineluttabile principio deve il…
Io conosco del piacere che prevale nei torrenziali andirivieni dell’anima con la dinamica permanenza dello spirito la forza, la capacità di sofferenza, la violenza medesima e il coraggio. Un abbraccio senza carne per ingoiare l’essenza dei giorni più caldi che dimorano in me, in noi, equivale ad un soffio di pace, di eterno innamoramento, promesso…
Continua la lettura “Mistagogia di un’apocalisse trascendente” »
Assenti, drogati dall’inefficacia del male mai prossimo da voi stesso compiuto, andate cercando consensi come degli squallidi accattoni nei luoghi dove avversa è ogni forma di libertà, di giustizia, di amore, tanto da ghettizzare ancor di più l’economia socioculturale con l’arma bianca che si con-fonde all’idea di una giustiziera politica, pur di scalare le vette…
Continua la lettura “A voi che avete il mondo tra le labbra” »