Per l’infinità che dentro noi si comunica e ci trasfigura
Inizia in noi la primavera come il più ampio bagliore dell’anima e nell’atavica stanchezza che cede le sue labbra alla tua bocca, in allegre fughe di pause e di ricominciamenti, ti respiro nel vortice della tua precoce essenza, lì dove s’abbeverano le più candide speranze di rinascita. E nell’atteso mitigarsi dei tremolii carnali, degli spasmi…
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