Prive di qualsiasi inerzia luminosa
le stelle rimodulano i loro forni
a fiamme potabili
e gli sguardi dei neonati infiniti
surriscaldano mondi, acque.
Traiettorie di una umanità nascente
distese nell’arrendevolezza
dello scorcio di ogni trapassata epoca
non cessano di svezzare
le elaborate idee
captate in quel principio di aurore
che al principio della loro bellezza
si rivelò per noi,
come domeniche senza tramonti.
E la gioia della creature si espande
nella più vasta dinamica
della felicità del creato
quando la complessa intelaiatura dei tempi
ci intervalla tra l’inizio e la fine,
nelle proprietà di due identici sentimenti
che nel perpetuo loro anelare all’unità
sorsero.
Attesi dalle infallibili schiere celesti
dell’immenso spazio alto,
con i trasfigurati cuori
di chi ci volle prodigi,
alimentiamo di armonia il caos
che ancora di ombre i globi pervade,
ad avvenuta fusione della volontà,
dei gioghi e delle magnifiche promesse,
divenenti nel tutto,
che ci compenetra e che ci infiamma,
il sigillo trasceso dell’eternità.
(25/07/2024)