«Ma a chi paragonerò io questa generazione?
Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze
che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.»
(Mt 11, 16-17)
Niente di possibile.
Questa la prima sensazione,
l’ultimo pensiero alla deriva.
Come fanciulli seduti al posto loro,
in chissà quale trambusto di non gioco,
si dimenano i fatti, i segni ed ogni tempo
che soddisfino in pieno tutte le regole
nella loro manifesta ragione.
La sorpresa guarderà disciplinata
e severa negli occhi di ogni adulto quando,
a luci ormai spente, sepolte,
il giudizio emergerà con duttile sapienza
e la giustizia seguirà il suo letto d’acqua,
verso la foce delle promesse più feconde,
poco prima che il nuovo doni vita alla vita
e mari e cieli batteranno mani e canteranno
come fanciulli seduti al posto loro.
(11/12/2020)