Siamo davvero l’esultanza della polvere
e invano ci dedichiamo alle opere che definiamo nostre.
In realtà, esse, non ci appartengono
e basta un po’ di vento, un po’ di pioggia,
per rimanere impotenti dinanzi alla loro distruzione,
occasione implicita dei nostri cuori
che troppo spesso volgono alla superbia, al male.
Perché tendiamo i nostri archi
lasciando dividere per qualche istante l’aria
da queste frecce acuminate e infuse di veleno?
La nostra sorte è segnata
eppure non cessiamo di compiere nefandezze,
di spargere i nostri spiccioli rubati
come carrube ai porci, come briciole ai cani.
Beato, beato l’uomo che,
nonostante la sua malvagia condotta
perpetrata nel suo estremo esistere,
s’immerge nelle acque del pentimento
contristando il suo animo e,
nel ripudiare ogni suo atto indegno
trova l’inaspettato rinnovo dello spirito
e un sicuro riparo all’ombra della pace.
L’Altissimo dimenticherà ogni sua colpa
e cancellerà tutti i suoi peccati, anche i più gravi.
Il Signore gli mostrerà la sua misericordia.
Lavandolo con issopo il suo volto brillerà
e l’abito della sua vita ritornerà bianco
come la neve quando il sole bacia.
(21/01/2022)