Come primavera di fuoco e di sangue

(Isaia 55, 10-11)
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.

~
(00:15 – 26/01/2024)
Tutto avviene in figura di spazi, in reminiscenze future,
tra il divenire dei confini sconfinati e delle disarmate distanze.
Non esiste pausa, non esiste tono:
una sola sarà la musica che lascerò dirigere tra queste labbra.
E alleante luce, come primavera di fuoco e di sangue
danzerà la tua voce nel mio sempre-eguale volere,
la mia prima-ultima parola,
amore.

(26/01/2024)