Complessa, disordinata

Complessa, disordinata.

È l’equazione della rude legittimità in cui la coordinata meno favorevole racchiude in sé ogni geografia del terrore. Ancora un poco e il semplice sarà lo scudo arcuato del movimento più rettificato nel nuovo anfiteatro del globo. Ci si chiederà l’un l’altro: chi è questo dopo, da dove proviene, cosa vorrà? Analogia dei fraintendimenti micro somatici

maggiormente interconnessi sulle distorsioni dispersive

delle anatomie atmosferiche ininterrotte,

a macchie di selvagge selezioni di razza

s’individuerà un evento mai visionato,

si parlerà in ghirigori di parole mai udite

per i flussi già seviziati

nelle matrici dal doppio collo

attorno alle quali sarà meglio dotarsi, a nuove menti, di noi sin da quando il compiuto, lievitando a infinitesimale materia, limiterà il fiato alle acque bluastre, rotte per non andare oltre.