Con l’arroganza dei cieli

– Giovedì Santo –

Non sarà la distanza
l’artefice del mio accadere
bensì il principio della memoria
– alfabeto di corpo e mente –
che coinvolgendo la coscienza
nel dare consolazione al cuore
mi restituirà l’ultimo respiro
come io donerò la vita

Così
quando a me spariranno le età
il tempo non sarà più
e l’attesa perpetuità
sarà l’esaudita promessa

Il fuoco arderà nei suoi eguali
con l’arroganza dei cieli
e tra i prodigi più conosciuti
sarà certamente il più chiaro
benché incluso in se stesso

Si avvicina la cena

La fame dell’anima mia
in questo spazio temporale
sta già raggiungendo
dalla fine al suo inverso
il saporito calice della vetta
abbandonato e sedotto
dal mistero dell’amore
incarnato per lo spirito

(13/04/2017)