La polvere.
Scuoti la polvere dai tuoi vestiti
e senz’alzare la voce sollevane la parola,
la mia parola.
Vedrai la tua vera generazione,
sì, tu la vedrai
e le ortiche lascerò sparire
dagli abbandonati campi
che hai ereditato dai tuoi padri.
Muterò il tuo pianto in pieno stupore.
In quel giorno dirai così:
sia benedetto il Dio che è da sempre,
l’Altissimo,
l’Onnipotente,
poiché per ogni giorno di dolore
me ne ha restituiti cento di gioia
e per ogni attimo di angoscia e di afflizione
me ne ha donati mille di serenità e di pace.
I tuoi figli,
il frutto amato del tuo grembo,
torneranno a te
proprio quando il tuo lamento
sembrerà non avere più fine.
Mi chiederai per essi
una nuova fioritura
ed io te la concederò
in modo più che abbondante,
fino a far traboccare il sorriso
tra le tue labbra
in un inno di lode,
in un cantico d’amore.
Quel giorno ti chiamerò per nome,
così come tu chiamerai per nome
uno ad uno i tuoi figli,
frutto amato del tuo grembo,
e ti mostrerò il mio volto
affinché tu sia in me
e perché tu sia con me
una sola gioia piena: lo spirito.
Non dovrai più nasconderti
nelle piaghe della mia misericordia
poiché essa stessa ti guiderà verso me
e verso l’intera verità.
Mi dirai le parole
che non hai mai detto
e io porrò sulle tue labbra
il mio sigillo
davanti a tutte le nazioni.
Sì. Esse mireranno meravigliate
l’inaudito farsi luce e carne,
spazio e uomo,
da un capo all’altro della terra.
La tua bocca diverrà
una fornace ardente per molte di esse,
la tua lingua una spada a doppio taglio
che rovinerà su molti tuoi oppressori.
Io farò della tua prole
una generazione perfetta ai miei occhi.
Non ci sarà più pianto né dolore,
né angoscia né afflizione.
L’età non sarà più età
e chi resterà soggetto a tale legge
verrà considerato maledetto.
Non ci saranno più contese né lutti:
la fame cesserà,
la sete si estinguerà,
le guerre saranno dimenticate
dal libro della vita
e le malattie spariranno
per lasciar posto alla carità dei popoli
la quale crescerà robusta
e alta più delle querce,
più dei cedri.
Le potenze dell’aria svaniranno
una dopo l’altra
davanti ai tuoi occhi
e il male si presenterà a te
sotto forma di uomo.
Prostrandosi ai tuoi piedi
cercherà di inorgoglirti,
tenterà di pungerti la carne
con le sue spine velenose.
Tu non avrai pietà
perché io non ho pietà di lui.
Allora fremeranno le genti,
tremeranno le nazioni,
quando da oriente ad occidente
sfolgorerà una voce gridando:
chi è come Dio?
Come polvere si rarefarà l’attuale,
la medesima polvere
che ho lasciato cadere dai tuoi calzari
ogni qual volta
senz’alzare la voce
hai parlato nella mia parola,
con la mia parola,
davanti ai governanti,
ai principi di questo mondo,
e alle nazioni
che l’hanno ascoltata senza comprendere
e l’hanno compresa senz’ascoltare.
Alzati e splendi,
dirigiti verso la mia santa montagna
e bagnati i piedi alle sorgenti della vita.
Consola, consola il mio popolo.
Dì agli smarriti, agli impauriti,
agli increduli e ai disperati
che il Signore Dio
ha preparato una festa
e che v’è posto,
v’è posto anche per loro.
Io lì nutrirò con miele e frumento
quando questi comprenderanno
di essere i festeggiati.
Ecco.
Io ho posto in te
il mio sigillo sulle tue labbra,
appena adesso baciate dal sole.
Le aprirai e le chiuderai,
amata mia, sposa.
E saranno cieli nuovi e terra nuova.
(18/05/2023)