Di là dalle debolezze cinetiche

Ti accaddero le moltitudini dei diapason nelle tese corde, tra le sonorità dell’anima, e le complesse intrusioni del tempo divaricarono gli strati eterei di un divenire percezione nell’integrità dell’essere. Per quanto l’uomo

superò l’età

che in te giacque

mai raggiunse, egli,

la coesione del possesso

di un’identità rinnovata

nella dimensione di se medesimo.

La materia

diede sangue al sangue,

luce a quella sete

che t’impersonò nell’altro,

condizione ultima

per condurre lo spazio

di là dalle debolezze cinetiche.