Di qua del tempo (Corpus Domini)

Di là del tempo mi hai chiamato in te, circonfusi nel tuo chiarore, quando non ero ancora io in me, io diffusamente creatura di un divenire creato. E così, antecedere l’indefinito per protrarlo nel già infinito che verteva la sua concettualità nella fenomenizzazione di una inconoscibile luce la quale bagnava di materia vergine l’espanso: questo l’andirivieni di una volontà che, originata dal principio, a sua volta mi originava fine e principio. E in spirito dilatarsi, nell’anelito fondante, fino ad adempiere ogni giustizia, scomponendo la triplicità della persona per avvitarla in diseguale proporzione all’aureo genoma che di carnea esistenza si procurò compiutezza, in quel corpo e con quel sangue che di qua del tempo mi hanno introdotto a uomo per la cerimonia prima e ultima della vita.

(30/05/2024)