Domani
“Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.”
(Mt 6, 34)
La messe restante, quest’oggi, è stata divorata dal buio. Andare oltre sarebbe guardare in viso al suicidio della storia. Allegoria del pudore e apostasia della sorella dignità. Il vero dramma, aldilà del problema che lo previene con tutto il suo esponente famigliare, è nascosto nell’indicazione perimetrica del diritto (e della sua rivelata incognita). E adesso verso quale gola marceranno gli aratori se prima d’ingoiare tutte le alfabetiche spighe sono penetrati nella eredità dell’agricoltore arando sul petto nudo del numero e della lettera? E ancora. Verso quali tenebre volgeranno la loro fame palpebrale se a diventare carnivora sarà, tra di essi, la mai digerita parola? Meglio tacere ogni sguardo e ogni pena, o contadini, o territori, dinanzi al suicidio della storia, domani, poiché a se stesso, a se stesso basterà la sua preoccupazione.
(23/07/2024)