E a precipitanti cieli, di luce guizzando

Ho visto travolgere un paese dai suoi stessi confini. E così i miei occhi hanno piantato la sua stele sul mugghiare inverso del mare, da una riva sepolta all’altra, per una memoria di cemento e di sabbia dimorante nelle fondamenta in movimento dell’azzurro magma. Finché la bellezza, tra la morìa dei linguaggi. E a precipitanti cieli, di luce guizzando, la parola della parola s’è aggraziata di carne.

(29/05/2023)