E che? Che mai sarà? La parola. Null’altro!
Voi credete che non ci sia nessun motivo di ascoltare poiché vi ritenete colti, saggi, esperti in tutto ciò che ha a che fare con la giustizia, con il diritto, con la legge. Ma quale giustizia se non quella umana, quale diritto se non quello che vi siete attribuiti da voi stessi, e nel quale l’un l’altro vi compiacete, e quale legge se non quella che giudica i giusti e lascia impuniti coloro che andrebbero condannati? Una legge, tra l’altro, dettata dalle vostre bocche in favore dei vostri interessi, o uomini, e per le vostre perfide speculazioni. Perché ben sappiate che esiste una giustizia giusta e un giudizio retto e una legge che supera ogni altra legge ed un diritto proclamato a favore di tutti gli uomini, ecco. Voi che credete di essere in possesso della più alta scienza, di avere tra di voi i migliori cervelli, i quali riescono a dirigere come indegni maestri d’orchestra l’altrui cervello vilipendendo, così, una creatura che solo a Dio appartiene, fareste un favore a voi stessi ascoltare, benché assassini e vili, ipocriti ed empi, la voce che il Signore da sempre con segni e prodigi, opere e pensieri utilizza assiduamente a vostro ammonimento e fino al compimento dei tempi il quale come un laccio si abbatterà sul mondo dei peccatori come voi. Che mai! Che mai sarà questa e quella che voi aborrite? Che mai! Che mai sarà? Una dottrina nuova, una sapienza, una scienza o un’intelligenza da calpestare, da perseguitare, da opprimere, da sopprimere, perché dà ostacolo al vostro interesse che soltanto al secolo appartiene? È scandalo, forse, e che alle comunità, ai popoli sottomessivi lasciate intendere, a danno vostro, che trattasi di stoltezza e di pericolosa follia. E che mai, dunque! Che mai sarà? La Parola. Null’altro! La stessa che vi sta condannando.
(10/02/2022)