È la matematica del Verbo, l’intimo ricominciamento di ogni conclusione di presenza, la probabilità, senz’alcuna memoria, di frangere i tempi arcuati ed estromessi dalla congruità degli scatenati limiti a lecito favore dei più sconosciuti elementi. Oh intromissione della fiamma, sostanza libera di fluttuare nella liquefazione delle sfere e in tutti i suoi inconsiderati anni: quale proposizione, sferrata in simultanea radicalità dal ritmo e dalla pausa, potrà rielaborare i fulcri e le interazioni perpendicolari delle circonferenze epocali più derubate dalla smisurata fame del sapere, nell’essere, con la sostanza ibrida, per la globalità dell’uno? E ancora il fluido ricominciamento conclusivo d’una presenza fisica nella matematica del Verbo.
(28/10/2021)