Perché mi hai abbandonato?
Ho camminato sui tuoi sentieri
lasciando alle mie tracce le tue,
parlando con la mia di voce
ma amando con il tuo cuore
e sempre raccolto nello spirito,
quello stesso spirito che mi hai donato
prima che il mondo fosse.
Ho consolato il debole,
il misero ha trovato in me conforto;
i ciechi hanno veduto la tua gloria,
i muti hanno elevato canti di lode,
i sordi hanno udito il vangelo della salvezza.
Lo storpio ha saltellato per la gioia
e il paralitico è tornato dietro al suo lettuccio
per renderti grazia e onore.
Il lebbroso è guarito presentandosi a te
con vesti candide, rinnovate,
l’indemoniato ha riconosciuto
la tua unica ed infinita potenza;
la prostituta è divenuta più fedele dei sacerdoti
e i morti, i morti, sono davvero risorti nel tuo nome.
Eccomi Padre. Eccomi.
Dove sei nell’ora buia della mia agonia?
Ho bevuto il calice più amaro
mangiando il castigo che mi hai inferto
assediato e offeso da un gruppo numeroso di leoni
e morso senza sosta da un branco di cani.
Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Le mie piaghe sono putride e fetide,
slogate tutte le mie ossa.
Ormai sono lo scherno dei tuoi nemici,
si fanno beffe di me e sono diventato,
nelle loro urla deliranti,
la più triste canzone del popolo.
Non ho diritto di esistere
poiché ho manifestato il tuo amore.
Il mio pudore è stato messo in croce con me,
nudo, io, come un agnello pronto per la tosatura.
Ricordo, nella fatica ultima del mio respiro,
le promesse esaudite ai padri,
le vittorie concesse ai tuoi consacrati.
Ma io sono verme, non uomo.
Mi abbandono al calice che mi hai donato
e al pane che sono divenuto.
E un’aurora, un’aurora si squarcia nel mio cuore.
Io ti lodo, Padre. Sì.
Voglio lodarti per le tue grandi opere
e perché mi hai reso, fin sul legno dell’infamia,
un prodigio, rendendo quello stesso legno
fulcro della speranza per chi in te ha fede
e magnete di carne per l’umana salvezza.
I potenti vedranno un fatto mai avvenuto,
i popoli si batteranno il petto
nel riconoscere nel Verbo di Dio
la via della resurrezione,
la verità, scandalo per ogni stolto,
e la vita che, grazie a te Padre mio,
ho potere di darla e di toglierla.
Annuncerò ogni tua opera
con la gloria che mi hai concesso dapprincipio
e alla generazione che non passerà,
entro le nuove mura in cui andrà ad abitare,
le farò conoscere la luce dell’eterna gioia
come una madre osa fare soltanto per un figlio
e come un figlio ama fare soltanto per un padre,
in questo bacio del tuo bacio
che del nostro amore immenso
ne è cielo e terra, principio e fine.
(15/04/2022)